Da quando i marinai vanno per mare hanno sempre fatto affidamento su dispositivi per segnalare situazioni di emergenza e guidare i soccorritori verso la loro posizione. I primi razzi di segnalazione per uso marino furono inventati dall’ingegnere americano Martha Coston.
Ricevuto il brevetto da parte del governo degli Stati Uniti nel 1859, i razzi di Coston presto suscitarono l’interesse della US Navy che ne ordinò un primo set di 300 razzi con molto successo. Da allora, migliaia di vite sono state salvate attraverso il loro uso da parte di personale militare, marittimo e dagli stessi diportisti in situazioni di emergenza in mare e ancora oggi sono i mezzi di segnalazione più diffusi, oltreché obbligatori per legge.
Tra le manovre di richiesta di aiuto in mare aperto ne esistono alcune che richiedono l’ausilio di oggetti specifici.
E’ quindi non solo importante bensì necessario, prima di lasciare gli ormeggi e procedere con la navigazione, verificare di avere a bordo tutte le dotazioni di sicurezza.
Consigliabile è stilare una lista con tutte le strumentazioni necessarie alle richieste di emergenza. Importanti e di grande ausilio in caso di difficoltà in maro aperto sono i razzi e i fuochi di emergenza.
Di seguito sono riportate le principali classificazioni e loro specifiche di utilizzo.
Fuochi a luce rossa e fumogeni a luce arancione: sono utilizzati al fine di attrarre l’attenzione in caso di emergenza, con lo scopo di segnalare la propria presenza e identificare la propria posizione ai mezzi di soccorso o a imbarcazioni vicine.
Fuochi bianchi: utilizzati per avvertire imbarcazioni in procinto di possibile collisione con la traiettoria di navigazione. Non si tratta quindi di un segnale di emergenza ma di avvertimento.
Fuochi di emergenza: utilizzati in caso di estrema emergenza ed s.o.s. . Sono obbligatori per la sicurezza e devono essere soggetti a controllo periodico al fine di non superare una data di scadenza, oltre la quale tali strumenti diventano inutilizzabili e quindi inutili allo scopo.
Esistono tre tipologie principali di fuochi d’emergenza:
Luce rossa a mano: sono utilizzabili di giorno o di notte, in prossimità della costa o dei mezzi di soccorso. Hanno una portata di visibilità limitata, quindi vanno utilizzati a distanze coerenti con i punti di contatto alle coste o ad altre imbarcazioni. Necessitano l’utilizzo di guanti. Il fuoco va sostenuto a braccio teso e orientato sottovento.
Fumo arancione: sono utilizzati come ausilio, per aiutare gli elicotteri di soccorso a individuare la posizione di una barca in difficoltà e ad indentificare la direzione del vento.
Razzi a paracadute rossi: possiedono una capacità di innalzo fino a 300 metri. Scendono lentamente, in quanto rallentati da un paracadute. Questa dote conferisce loro la capacità di avvistamento fino a 25 miglia di distanza. Deve essere lanciato sottovento, con inclinazione di 45°.
E’ consigliabile utilizzare i fuochi a gruppi di due, in quanto questo aumenta la probabilità di essere avvistati. Ricorda che i fuochi vanno sempre utilizzati sottovento, in modo che le scintille vengano proiettate al di fuori dell’imbarcazione.
NB. Il numero di elementi di cui munirsi è soggetto anche alle distanze che si intendono coprire in fase di viaggio. Vengono consigliate le seguenti numeriche per le luci rosse a mano e i razzi a paracadute:
Luci rosse a mano: entro 50 miglia – x4 ; entro 12 miglia – x3; entro 6 miglia – x2; entro 3 miglia – x2; entro 1 miglio – x2.
Razzi a paracadute: entro 50 miglia – x4 ; entro 12 miglia – x3; entro 6 miglia – x2; entro 3 miglia – x2