Il settore della nautica ha subito una forte contrazione del fatturato, migliaia di attività dell’indotto legato al nostro amato mare hanno pagato le limitazioni imposte dalla lotta al Covid-19. Blocchi e divieti che hanno fatto rinviare regate e competizioni di pesca, oltre alle attività amatoriali e ricreative sospese lungo tutto lo Stivale. Alle tante domande sulle regole per vivere la barca in questi mesi di emergenza sanitaria, ne resta una ancora irrisolta: perché è possibile andare in macchina con la famiglia ma non è possibile farlo in barca?
La conferenza stampa del 16 aprile scorso del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha acceso le speranze di milioni di italiani sul ritorno alla normalità: dal 26 aprile partirà la road map per la riapertura di tante attività sportive e ricreative proibite durante i mesi più caldi nella lotta al Covid-19.
L’annuncio della presenza degli spettatori sulle tribune delle partite degli europei di calcio era stata una piacevole anticipazione, le parole del Premier una conferma: da fine aprile, in zona gialla, potranno riaprire le attività all’aria aperta, dove la possibilità di contagio cala notevolmente.
Da aprile a giugno, poi, sarà il turno di palestre, piscine e tante altre attività sportive, amatoriali e dilettantistiche. Speriamo anche la barca, duramente penalizzata in questi mesi di limitazioni e blocchi. Nessuno è mai riuscito a spiegare il motivo della discriminazione tra spostamenti in automobile con i conviventi e quelli in barca, dove il vento e la distanza tra i membri dell’equipaggio dovrebbe garantire una minore possibilità di contagio rispetto al chiuso dell’abitacolo. Eppure, oltre alle attività professionali, per gli amanti delle barche a vela, gommoni e gozzi sono stati mesi difficili, costretti a un esilio a terra difficile da tollerare.
In attesa delle prossime disposizioni del Governo, vediamo quali sono le regole attuali per raggiungere la propria barca e poter navigare, con una norma di base: per lavoro e per interventi inderogabili di manutenzione è sempre possibile raggiungere la propria barca.
Argomenti
Posso raggiungere la mia barca?
Sì, dopo una disputa interpretativa iniziale, la barca è perfettamente assimilabile a una seconda casa, quindi è sempre possibile raggiungerla e rimanere a bordo per viverci. In questo caso, gli orari del coprifuoco notturno restano gli stessi: dalle 22 alle 5.
In zona rossa è vietata la navigazione.
In zona arancione è possibile navigare rispettando l’obbligo di rientro nel comune dove è ormeggiata la barca, anche durante il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5.
In zona gialla è possibile navigare e cambiare l’ormeggio, purché venga rispettato il coprifuoco notturno.
Barca, le limitazioni per lo sport e la pesca
In zona rossa sono vietate tutte le attività sportive di base, vela e pesca comprese. Eccezion fatta per gli atleti che partecipano a manifestazioni di interesse nazionale e in possesso delle rispettive tessere federali, FIV e FIPSAS. Se la barca è entro i limiti dalla propria residenza, è possibile utilizzarla in forma individuale a scopo ricreativo, anche per la pesca. In zona arancione è possibile navigare a scopo ricreativo entro i confini del proprio comune, rispettando tutte le norme per il distanziamento sociale e il coprifuoco dalle 22 alle 5. Stesse regole per la navigazione sportiva in zona gialla, allargando i confini alla propria regione di residenza.
In attesa delle prossime disposizioni, e nel rispetto dei diversi provvedimenti territoriali, queste sono le limitazioni generali in barca per il contrasto del Covid-19. Resta il dubbio: perché la barca ha più divieti e limiti dell’automobile?